Antoine Marie de Lavaur (1855-1907) (N. Prot. 407)
Nasce a Lavaur il 23 dicembre 1885. Ordinato sacerdote il 21 settembre 1850, dopo il pellegrinaggio a piedi al Santuario mariano di Garaison veste l’abito cappuccino il 13 giugno 1855. I Superiori gli dettero l’incarico di stabilire i cappuccini a Toulous. Predicatore instancabile di missioni popolari e di pellegrinaggi introdusse a Lourdes la processione con le fiaccole, rivisitò la processione con il SS Sacramento, costruì le grotte sulla collina del Calvario. Carico d’anni volle costruire a Lavaur il Santuario di Notre Dame de la Consolation. Muore a Tolosa il 7 febbraio 1907. La Causa fu introdotta il 12 agosto 1949. Fermata per alcuni anni il 4 giugno 2008 la Congregazione emetteva il decreto per la ripresa della Causa a cui è seguita l’Inchiesta diocesana suppletiva. Il 26 marzo 2013 è stato emesso il Decreto di validità giuridica. Il 6 giugno 2017 i Consultori Storici hanno approvato la Positio. Il 9 maggio 2019 il Congresso Peculiare dei Teologi ha riconosciuto la vita virtuosa del Servo di Dio. La Sessione Ordinaria dei Cardinali del 7 gennaio 2020 ha confermato il giudizio dei Teologi e il 24 gennaio 2020 il Santo Padre ha autorizzato la firma del Decreto super virtutibus. La Consulta medica convocata per il 2 aprile 2020 è stata rimandata, causa la situazione pandemica, al 24 settembre 2020. La Consulta medica ha ritenuto di non poter esprimere un suo giudizio sul fatto straordinario poiché mancano alcuni elementi fondamentali. È in corso da parte della Postulazione la ricerca di nuovi elementi che possano contribuire ad un esito positivo del giudizio da parte della Consulta medica.
Marie Antoine de Lavaur
Uomo di fede robusta e di misericordia, fra Antonio Maria da Lavaur si impegnò per tutta la vita a portare l’annuncio del Vangelo nella Francia del XIX secolo segnata da una politica anticristiana.
La sua testimonianza di vita rimane un esempio di dedizione incondizionata al bene di quanti incontrava, una dedizione sostenuta dal coraggio di percorrere ogni via possibile per annunciare a tutti la bontà di Dio e per soccorrere quanti erano nella povertà, nell’indigenza e nella malattia. Discepolo fedele di San Francesco di Assisi, il Servo di Dio si fece povero tra i poveri, e come i primi cappuccini capace di assistere i malati contagiosi non preoccupandosi del pericolo al quale andava incontro.
L’attività apostolica e pastorale del Servo di Dio si radicava in una vita interiore di spessore segnata da una forte devozione mariana, vissuta e sempre più radicata a Lourdes che, calata nella realtà concreta del suo tempo, mirava principalmente a rinvigorire la vita cristiana, ad assistere i poveri e a risvegliare le vocazioni.
Il suo parlare di Dio con ardore e forza lo portava ad una predicazione intensa e dai modi forti che fa trasparire tutto il suo zelo per la gloria di Dio e per la salvezza delle anime. Tale zelo può essere per la Chiesa del terzo millennio un forte incoraggiamento a vivere generosamente la nuova evangelizzazione per portare la Buona Novella alle periferie esistenziali.
Il Servo di Dio, Antonio Maria da Lavaur, nacque il 23 dicembre 1825 a Lavaur, città nella regione del Tarn (Francia), da una famiglia profondamente cristiana. Fu battezzato lo stesso giorno con i nomi di François Auguste Léon. Dopo gli studi elementari, nel 1836 fu inviato dai genitori nel Piccolo Seminario di Tolosa, dove fece la prima comunione e tre anni dopo, il 22 maggio 1840, ricevette la tonsura clericale. Insieme ai compagni seminaristi fondò l’Associazione dei Piccoli Savoiardi e poi l’Associazione dei Piccoli Mestieri. Si dedicò in seguito agli studi di filosofia e teologia e fu ordinato sacerdote il 21 settembre 1850; il giorno dopo celebrò la prima messa nella chiesa principale della città natale.
Negli anni di formazione divenne anche maestro nel Piccolo Seminario, ufficio che svolse seguendo tre principi-guida: «umiltà, fiducia, amore». Gli anni della gioventù furono segnati anche dagli eventi della rivoluzione del febbraio 1848 in cui la Francia visse una forte crisi politica e socio-economica.
Iniziò il ministero sacerdotale nella Diocesi di Tolosa con la nomina a vicario parrocchiale di Saint Gaudens, nel dipartimento della Haute-Garonne, cui si aggiunse l’attività pastorale nella parrocchia di Villeneuve e in quella di Valentine. In questo periodo si fece promotore di diverse associazioni, come l’Associazione dei Figli di Maria, la Conferenza di San Vincenzo de’ Paoli, l’Associazione per la Gioventù, dimostrando così il suo spirito missionario.
A partire dal 1853 il Servo di Dio maturò la vocazione per l’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, soprattutto quando si trovò ad aiutare le persone colpite da una grave epidemia di colera nel territorio parrocchiale di Saint-Gaudens. Convinto che questa era la sua strada, sicuro della sua scelta, il 27 maggio 1855 partì per il noviziato cappuccino di Marsiglia, dove il 13 giugno dello stesso anno fece la vestizione, e assunse il nuovo nome, Antonio Maria da Lavaur. Emise la professione religiosa il 13 giugno 1856.
L’anno seguente il Servo di Dio fu inviato a Tolosa dai suoi superiori per fondare un nuovo convento cappuccino al posto del precedente, fondato nel sedicesimo secolo, e soppresso nel 1792, a seguito della politica avversa agli Ordini religiosi da parte della Rivoluzione francese. Grazie all’aiuto della popolazione della città, fu in grado di procedere speditamente verso la fondazione del convento. Così il 18 luglio 1861 venne consacrata la chiesa, dedicata a San Ludovico da Tolosa. In questo periodo in cui si dedicava con tutte le forze alla costruzione del convento, conobbe, a Lourdes, Santa Bernadette Soubirous, tra la diciassettesima e la diciottesima apparizione della Madonna.
La devozione mariana del Servo di Dio fu ammirevole; organizzò nel 1863, per la prima volta, la «procession aux flambeaux», e prese altre importanti iniziative. Così, ad esempio, organizzò la processione con il Santissimo Sacramento, e dal 1866 la preghiera notturna. Inoltre, la sua instancabile devozione mariana e il profondo affetto per Lourdes lo portarono a compiere altre importanti iniziative come l’erezione nei pressi del santuario della Croce di Gerusalemme, e nel 1866 del Cammino della Croce, oltre che del Calvario e delle grotte delle Espélugues, nel 1887, dedicate alla Madonna Addolorata e a Santa Maria Maddalena. Costruì anche altri santuari mariani come, ad esempio, il Santuario di Pech.
Nonostante la dedicazione ai pellegrinaggi mariani, il Servo di Dio non smise mai di fare opera di apostolato e di prendersi cura delle persone mediante le innumerevoli missioni popolari in Francia e anche in altri paesi. Ai poveri si dedicò totalmente, preoccupandosi del loro benessere spirituale e materiale, garantendo, ad esempio, un pasto presso il convento di Tolosa, e diede inizio ad una organizzazione, l’opera del Pane dei Poveri di Sant’Antonio, uno dei più rilevanti impegni della sua vita. Organizzò e promosse la cura spirituale del Terz’Ordine Francescano, e fu un grande promotore di iniziative e attività pastorali nei diversi congressi nazionali dell’Ordine, come quello di Limoges del 1895 e quello di Tolosa del 1897.
Intraprese anche molti viaggi di carattere religioso-vocazionale. Si recò a Roma nel 1862 per la canonizzazione dei martiri del Giappone, e nel 1867 per la canonizzazione di Santa Germana; nel 1882 prese parte al primo pellegrinaggio in Terra Santa, che divenne poi un appuntamento importante nella sua vita; nel 1893 si recò a Padova, presso la tomba di Sant’Antonio e nel 1900 partecipò a Roma al Congresso Internazionale del Terz’Ordine Francescano.
La sua vita fu contrassegnata anche da momenti particolarmente difficili come, ad esempio, il periodo successivo alla guerra franco-prussiana, tra gli anni 1870-1871, in cui si sviluppò una politica contro il clero secolare e gli ordini religiosi, fra cui anche quello dei Cappuccini. Un altro motivo di grande sofferenza fu la politica anticlericale francese, che aveva come scopo la “decristianizzazione” della società, e che rappresentò un grande ostacolo alle sue opere missionarie. Nonostante tutto ciò, il Servo di Dio, con l’appoggio della popolazione e grazie anche alla sua tenacia, riuscì ad evitare la soppressione del convento cappuccino di Tolosa, da lui fondato.
All’inizio di febbraio del 1907, già ottantaduenne, ebbe un tracollo fisico a seguito di un colpo di freddo nell’uscita dal convento al mattino presto per andare a confessare un sacerdote ammalato. Il 4 febbraio celebrò l’ultima messa; due giorni dopo si confessò e ricevette gli ultimi sacramenti, mentre continuava ad accogliere al suo capezzale quanti intendevano fargli un’ultima visita. Alle cinque del mattino dell’8 febbraio 1907 morì santamente.