Stamattina abbiamo ascoltato e apprezzato l’ultima relazione sul Lavoro manuale tra missione e identità nel nostro Ordine. Fr. Giuseppe Buffon OFM, ci ha guidato attraverso un passaggio storico: da quando nasce il nostro Ordine fino all’epoca contemporanea. Nel periodo iniziale della nostra storia, si difendeva la dimensione contemplativa della nostra vita e salvaguardava il lavoro intellettuale-missione; al lavoro manuale invece era riservata mera tolleranza. Nell’epoca contemporanea, dal dopoguerra, che conosce i preti-operai e le piccole fraternità inserite tra la gente emarginata e povera, il lavoro acquisisce il valore di solidarietà ed evangelizzazione. Nella sua conclusione, ci ha lasciato con una sfida: che cosa fare oggi quando il lavoro ha perso l’anima?
Nel pomeriggio abbiamo avuto occasione di ripassare tutta la prima parte del CPO, ascoltando il riassunto accuratamente preparato ed esposto da tre fratelli. Questo ci aiuterà ad entrare nella tappa creativa del CPO, che comincerà dopodomani. Fratelli, ci affidiamo alle vostre preghiere, perché la giornata di domani sarà dedicata al nostro ritiro spirituale.
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Lavoro manuale tra missione e identità
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La prima parte della CPO è finita. Con il giorno 5 comincia la parte seconda, quale durerà fino a 19 Novembre. Vi invitiamo di guardare il filmato con fra Mauro Jöhri – Ministro Generale dell’Ordine – quale riassume la prima parte di CPO.