Sono passati pochi giorni da quando siamo tornati a casa da Gerusalemme, ma il cuore e la mente sono ancora laggiù. Dal 1 al 28 maggio noi frati italiani (11 frati tutto il gruppo) abbiamo partecipato al corso di formazione permanente che ci ha permesso di ripercorrere i passi del “Maestro” Gesù. Ma non è stato tanto un percorso fisico fatto di visite di molti luoghi, ma un camminare immergendoci nel vangelo, rivivendo empaticamente le gioie e i dolori del Rabbì Gesù di Nazareth, di sua madre e del primo drappello di discepoli.
In particolare la prima settimana abbiamo contestualizzato la storia di Israele visitando i luoghi dell’epoca monarchica, come la Città di Davide, il Monte Sion, il quartiere Ebraico, la Torre di Davide, Qumran Masada e il Centro Davidson.
La seconda e la terza settimana abbiamo approfondito il contesto sociale politico e religioso di Gesù rivivendo i punti salienti della sua vita, da Nazareth con l’annuncio dell’angelo a Maria alla sua resurrezione dopo la morte con il Santo Sepolcro, passando per Betlemme, i luoghi della sua Passione, la Galilea con Cafarnao, il Tabor, le Beatitudini, il Lago di Tiberiade. Non solo, ma abbiamo avuto anche il tempo di visitare città romane del tempo di Gesù, come Cesarea Marittima, Sepphoris e Beit She’an.
In queste tre settimane abbiamo avuto docenti che ci hanno accompagnato in questo cammino tra l’Antico e il Nuovo Testamento, Fra Roberto Tadiello ofmcap, Fra Claudio Bottini ofm, Fra Giovanni Bissoli ed infine Fra Frédéric Manns che, oltre ad aver fatto gli incontri della prima settimana, è stato anche nostra formidabile e instancabile guida.
Nella quarta e ultima settimana ci è stato proposto un corso di esercizi spirituali guidato dal nostro confratello Fra Tedros Abraha per la parte biblica e il nostro Segretario Generale della Formazione Fra Charles Alphonse per la parte umana. Entrambi ci hanno aiutato a prendere consapevolezza delle nostre relazioni con Dio, con i fratelli e con noi stessi attraverso riflessioni acute e puntuali, esercizi di meditazione e preghiera personale fatta anche nei luoghi santi.
La domanda che mi sono posto all’inizio del corso e alla fine è stata la stessa: vale la pena, è valsa la pena fermarsi un mese per la formazione permanente e a Gerusalemme? Chi vi scrive è formatore, docente di Pedagogia Generale e potrebbe essere, ai vostri occhi, una domanda retorica e altrettanto ovvia la risposta. Eppure solo dopo una settimana dal ritorno da Gerusalemme posso dire SI. Si è valsa la pena perché un mese fuori da nostro ambiente ci ha costretto a pensare la nostra sequela di Cristo, perché Gerusalemme ci ha offerto una fede che non è per niente scontata; i mille paradossi di quella città ci hanno fatto riconoscere i nostri mille paradossi che viviamo quotidianamente ma che non vediamo; il contatto con professori ben preparati ci ha offerto la possibilità di rileggere brani della scrittura con occhi diversi. Ma soprattutto ci ha permesso di rimetterci dietro al Maestro, di seguirlo, di rispondere con slancio nuovo a quegli stessi interrogativi fatti a Pietro «mi ami più di costoro?» (Gv 21, 15).
Infine un mio ringraziamento personale va a tutti i frati che hanno partecipato e organizzato il corso, per aver creato un clima sereno e fraterno sin dai primi minuti. Ringrazio la fraternità di Gerusalemme che ci ha accolto e reso familiare il luogo e le relazioni. Ringrazio la signora Luigina che è stata sorella e madre per tutto il gruppo. Ringrazio i ministri provinciali che hanno permesso di far vivere un occasione unica ai loro frati e ringrazio il buon Dio che ancora una volta ha mostrato il suo volto misericordioso a ciascuno di noi.
Fra Giampiero Maria Cognigni
Consigliere internazionale della formazione delegato Cimpcap
[Grazie di cuore a Fra. Giampiero Maria Cognigni Ofm Cap., che ha contribuito con questo articolo].