Cari fratelli,
un saluto a tutti, in qualunque parte vi troviate nel mondo e in qualunque impegno o ministero siate impegnati. Abbiamo ogni anno questa fortuna di poter ripercorrere le tappe dell’attenzione da parte di Dio nei confronti del suo popolo, con tutta la premura che il Signore ha avuto, con tutta la fedeltà che Dio ha dimostrato, con tutti i prodigi che ha operato nei confronti del suo popolo. Ogni anno facciamo lo stesso percorso eppure ogni anno è nuovo. Ogni anno – se solo ci fermiamo a riflettere un po su quanto Dio ha fatto per il suo popolo – restiamo di volta in volta meravigliati, meravigliati! È proprio bella la cura che il Signore ha nei confronti dell’uomo.
La vicenda più grande che noi conosciamo di questa cura del Signore, l’apice di questa storia di salvezza è l’incarnazione morte e risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo, che celebriamo in questi giorni, particolarmente la sua passione e la risurrezione, mistero centrale della vita cristiana. Se noi, poi, consideriamo la storia, non la lunga storia dell’intervento di Dio con il suo popolo, ma la storia dell’intervento di Dio con ciascuno di noi, le cose sono simili. Noi che leggiamo ogni giorno, che riflettiamo su come Dio ci tratta, su come Dio ha intessuto una storia con ciascuno di noi, non riusciamo neanche a ricordare tutti i benefici che il Signore compie; li compie continuamente nella nostra vita. In fondo, quello che siamo, quello che viviamo, quello che annunciamo non è altro che la storia di fedeltà del Signore con ciascuno di noi.
Questa storia non si è fermata con la risurrezione del Signore, continua nella vita di oggi: Dio con noi.
Ho avuto modo in questi mesi di visitare alcuni luoghi dove siamo presenti: la Bielorussia, la Romania, lAlbania, sono stato a Lourdes a incontrare la fraternità San Lorenzo, abbiamo avviato la nuova fraternità San Lorenzo in Olanda, ho potuto visitare alcune case formative nel Sud Italia: dappertutto ne sono uscito con una grande gioia interiore, con una grande gioia interiore nel vedere che il Signore sta conducendo la storia di ciascuno di noi, del nostro Ordine, in situazioni molto diverse tra di loro ma con segni di grande fedeltà da parte del Signore, che si esprimono nell’impegno dei fratelli.
Viviamo l’anno giubilare e anche la ricorrenza degli 800 anni del Cantico delle creature. Francesco esprime la capacità di vedere la mano del Signore in tutto ciò che avviene, in tutto ciò che è attorno a lui. Questo Signore sta continuando a manifestarsi nella storia nostra come un Dio vivo, come un Dio che accompagna la storia di ciascuno di noi, come un Dio che dà speranza, sempre, sempre. Ci sono bei segni di speranza anche nel nostro Ordine e continua a darli.
Vorrei farvi l’augurio che possiate avere occhi per vedere l’opera di Dio oggi, tra di noi, in qualunque parte siamo, anche nelle situazioni più difficili che viviamo. Ripeto qui l’augurio e l’attenzione per i nostri fratelli che vivono in zone difficili, per i contesti sociali e politici in cui stanno operando. Rinnovo l’augurio a tutti loro e anche l’ammirazione, da parte del Ministro Generale, e da parte dell’Ordine, per la vostra opera. Continuate con tanta forza e con l’aiuto di Dio. Ma il Signore si sta esprimendo anche in tanti altri aspetti.
Auguro, allora, a tutti di avere gli occhi per vedere come Dio ci sta accompagnando oggi. Se riusciamo a fare questo troveremo energia inesauribile, troveremo speranza e sarà un modo di celebrare la Pasqua come vera risurrezione per ciascuno di noi.
Auguri fratelli, di cuore: buona Pasqua!