Logo
Stampa questa pagina

Donare e credere era il programma della sua vita.

A Fabriano, in Italia, il 9 ottobre 2022, per mandato di Papa Francesco, suor Maria Costanza Panas, clarissa cappuccina, è stata solennemente proclamata Beata.

La celebrazione si è svolta nella bellissima basilica Cattedrale della Diocesi di Fabriano-Matelica, con una grande partecipazione di fedeli e la presenza di molte monache cappuccine, frati, sacerdoti e rappresentanti delle Istituzioni civili e religiose; è stata presieduta dal prefetto del Dicastero per le Cause dei Santi, il cardinale Marcello Semeraro. 

Nell'omelia, il Cardinale ha parlato di Madre Panas: nel “contesto spirituale della misericordia di Dio e dell’umana, grata, gioiosa e pronta risposta a Lui, consideriamo ora la vita terrena della beata Maria Costanza Panas, la sua risposta alla vocazione monastica e la sua spiritualità. Ella ci ha lasciato molti scritti spirituali da cui attingere, benché destinati soprattutto alle sue consorelle del Monastero, dove fu abbadessa praticamente sino alla fine della vita (…) Possiamo dire che il programma della vita della nostra Beata è contenuto nell’epigrafe posta sulla sua tomba: «Si donò a Dio e per Lui a tutti, credendo sempre nel suo amore». La fede della madre Maria Costanza Panas fu, dunque, come ebbe a dichiarare un testimone nel processo per la beatificazione, una «fede viva che la spingeva a donarsi con tutto il cuore a Dio… Donarsi e credere era il programma della sua vita» (Positio – Summarium: test. 8, p. 53)”.

Come reliquia è stata presentata la penna con cui scriveva tanti piccoli trattati e lettere destinati alle novizie, alle suore o ai suoi figli spirituali, molti dei quali erano sacerdoti. In gioventù fece l'originale "voto della penna", con il quale si impegnava a non scrivere, per tutta la sua vita, se non per Gesù e di Gesù, non adoperare la penna se non per Lui. I suoi abbondanti scritti (lettere, meditazioni, trattati di vita spirituale, commenti ai Salmi e ai Vangeli) rivelano una densità spirituale e mistica, coltivata con cura attraverso la lettura e lo studio, e messa a disposizione per aiutare e stimolare il cammino di fede dei suoi contemporanei, cosa rara per le contemplative della prima metà del XX secolo. Aveva la capacità di ascoltare in modo profondo tante persone si rivolgevano a lei, e non si risparmiava nel dedicare il suo tempo ai colloqui spirituali nel parlatorio del monastero. Il suo apostolato spirituale è stato impressionantemente fecondo attraverso l'ascolto e gli scritti. Alla fine della sua vita, la Beata ha offerto le sue sofferenze per i frutti del Concilio Vaticano II, iniziato 60 anni fa.

La provvidenza di Dio ha voluto che questa celebrazione festiva si svolgesse proprio nel primo anniversario della beatificazione di Madre Maria Lorenza Longo. Le monache Cappuccine di Santa Chiara sono benedette e stimolate da questi esempi luminosi che incoraggiano a vivere e ad attualizzare il carisma. E anche portino tutti noi ad avere il coraggio di "donarci e credere".

FaLang translation system by Faboba
Copyright: Curia Generalis Fratrum Minorum Capuccinorum
Via Piemonte, 70 - 00187 Roma, Italia, tel. +39 06 42 01 17 10 / +39 335 1641820, ofmcap.org - 1528 - 2022 webmaster