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Lettera del Ministro Generale alle Clarisse Cappuccine

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Lettera del Ministro Generale
alle Clarisse Cappuccine

Prot. N. 00804/19

Roma, 17 settembre 2019
Festa delle Stimmate di San Francesco

Care sorelle,

Il Signore vi dia pace!

Nell’anno 2017, Fr. Mauro Jöhri ha inviato a voi la Lettera “Due volti dello stesso carisma[1]. Ora, desiderando dar seguito a tale Lettera vi propongo alcune riflessioni per sollecitarvi a fare ulteriori passi in quel cammino di comunione e di partecipazione che state percorrendo in vista della revisione delle vostre Costituzioni.

Il prezioso dono che vi ha fatto Papa Francesco con la Costituzione apostolica “Vultum Dei Quaerere” e le sue norme di applicazione contenute nell’Istruzione “Cor Orans” della Congregazione per la vita consacrata, ha generato fra di voi una lodevole dinamica di riflessione e di condivisione. Le risonanze in ordine alla nutrita partecipazione avviatasi dopo l’Incontro Internazionale delle Cappuccine, svoltosi in Messico nel 2016, come pure le riflessioni relative alle proposte della Commissione internazionale delle sorelle per la fase preparatoria della revisione del testo costituzionale, sono di promettente incoraggiamento. Con metodi creativi e con le vostre peculiari differenze e i lodevoli adattamenti, comprese le difficoltà emerse in alcune regioni, avete potuto elaborare i temi proposti quali “la formazione permanente”, come premessa a quel che sarà propriamente la revisione del testo.

Non è superfluo ricordare che non si è chiamati a redigere una “riforma” delle Costituzioni, ma una “revisione” di esse. L’attuale testo postconciliare (delle Costituzioni) rimarrà sostanzialmente identico nella struttura e nella sua identità, mantenendo la sua validità e restando fonte d’ispirazione. Tuttavia sarà necessario inserirvi quegli accenti teologici e quei cambiamenti canonici relativi ai nuovi documenti ecclesiali per le contemplative. In tale revisione, dovranno trovare evidenza poi anche le eco che hanno ricevuto la più ampia condivisione nel lavoro delle consultazioni svoltesi fra voi.

1. Il significato delle Costituzioni: identità, attualizzazione, comunione

Le Costituzioni sono il codice fondamentale per tutelare più fedelmente la propria vocazione e identità.[2] Esse hanno lo scopo di aiutare ad osservare la Regola secondo le intenzioni di Santa Chiara e gli orientamenti della Chiesa, applicando e completando i precetti nelle diverse condizioni di vita. Sono una “guida efficace ed attuale per farci meglio compenetrare dello spirito dei santi Fondatori Francesco e Chiara e dello spirito del nostro Ordine”.[3]

Ma, oltre a delineare l’identità, le Costituzioni indicano i criteri e il modo adatto per attuare gli ideali nella realtà del nostro tempo nei suoi diversi contesti. Effettivamente “in esse si mantiene attuale e si adatta alle condizioni del nostro tempo il perenne spirito dell’Ordine delle sorelle povere”.[4] Sono uno stimolo e una guida concreta per un adeguato continuo rinnovamento delle sorelle e delle comunità.[5]

Esse costituiscono un esplicito e concreto progetto di comunione fra le sorelle sparse per il mondo e che vivono nei diversi contesti culturali, conferendo unità e coesione all’Ordine, perché costituiscono un “mezzo eccellente per fomentare l’unità di spirito fra i monasteri che s’impegnano a seguire la stessa Regola in tante e così differenti regioni”.[6]

Nel processo di revisione del testo costituzionale sarà utile non perdere di vista questa triplice finalità che costituisce il suo significato più profondo: le Costituzioni sono un testo per tutelare l’identità, favorire una adeguata realizzazione e un mezzo di unità nella diversità.

2. Seconda fase: revisione rispettosa e arricchimento del testo

In armonia con il progetto approvato nell’Incontro internazionale del 2016, si è cercato di elaborare un itinerario per rivitalizzare il modo di vivere il carisma. È per questo che la prima fase è stata ampiamente dedicata a riflettere e a dialogare sui diversi punti della vostra vita come sorelle Clarisse Cappuccine: punti che, in base all’esperienza, richiedono una riformulazione. Questa tappa, che ha avuto inizio nell’ottobre del 2017 e terminerà nell’ottobre 2019, ha cercato di animare le sorelle ad una riflessione con ampia partecipazione, nelle modalità che le Federazioni hanno creduto più adatte. Così con i contributi e le riflessioni offerti dalle sorelle, esiste un ricco materiale che servirà allo sviluppo della fase successiva.

La seconda fase consisterà propriamente nel rivedere il testo costituzionale, con lo scopo di offrire una proposta di modifica, poggiata su due atteggiamenti basilari. In primo luogo, il rispetto del testo attuale nella sua struttura fondamentale, poiché ogni frase e ogni parola hanno dietro di sé un valore, una riflessione e una storia. E, in secondo luogo, un arricchimento del testo, prendendo in particolare considerazione i nuovi documenti ecclesiali, inseriti in modo da non rompere l’armonia interna e strutturale del testo stesso. Non si tratta di un mero adattamento del testo alle nuove disposizioni canoniche; si propone invece una revisione motivata e profonda, rispettosa e arricchente.

Come si può facilmente comprendere, non sarà un compito facile. È per questo che le sorelle della Commissione internazionale, che rappresentano le regioni e Federazioni di tutto l’Ordine, saranno accompagnate da un gruppo di esperti, che offriranno il servizio di orientamento nelle diverse specifiche discipline. La Commissione delle sorelle, insieme agli esperti che con loro collaborano, lavorerà alla profonda maturazione delle proposte di modifica, cercando il consenso più ampio possibile e fondandole sia sui documenti che sulle riflessioni delle sorelle. Così si giungerà a formulare proposte di revisione di ogni capitolo delle Costituzioni, nel modo più giusto e consistente possibile, proposte che poi saranno inviate a tutti i monasteri per essere studiate.

Ogni Federazione o Associazione avrà il diritto d’inviare una rappresentante alla Commissione internazionale, in modo da rendere più agile la comunicazione e dinamizzare i compiti. È chiaro che quelle Federazioni, specialmente di uno stesso paese o regione, che si accordano di lavorare insieme, potranno inviare liberamente in comune una sola sorella.

Vi presento qui i fratelli specialisti che ho designato per accompagnare lo svolgimento di questa seconda fase, che collaboreranno con spirito fraterno con le sorelle della Commissione:

  • Fr. Francesco Neri
  • Fr. Bernardo Néstor Molina
  • Fr. José Ángel Torres Rivera

3. Un itinerario sinodale

Questo lavoro della revisione delle Costituzioni è un’eccellente maniera di sperimentare la “sinodalità” costitutiva della Chiesa.[7] La parola “sinodo” etimologicamente significa “cammino comune”, “sentiero fatto insieme”, e nella tradizione fa riferimento all’itinerario che percorrono insieme i membri del Popolo di Dio. Fin dai primi secoli con questa parola si designano specificamente le assemblee convocate a diversi livelli (diocesano, provinciale o regionale, patriarcale, universale) per discernere, alla luce della Parola di Dio e nell’ascolto dello Spirito Santo, le questioni dottrinali, liturgiche, canoniche e pastorali, che si stanno presentando periodicamente. Poco tempo fa Papa Francesco ha detto che “il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio”,[8] perché “camminare insieme è via costitutiva della Chiesa; la cifra che ci permette di interpretare la realtà con gli occhi e il cuore di Dio, la condizione per seguire il Signore Gesù ed essere servi della vita in questo tempo ferito. Respiro e passo sinodale rivelano ciò che siamo e il dinamismo di comunione che anima le nostre decisioni”.[9]

Questo cammino che state facendo nella revisione del vostro testo fondamentale, pieno di gioie e di speranze, ma non privo di sfide, deve essere animato da una profonda spiritualità di comunione e caratterizzato da un particolare stile contemplativo. Un cammino di incontri comunitari, federali, della Commissione internazionale, ecc.…, svolto sempre in un clima di preghiera, di riflessione e di discernimento interiorizzato, perché soltanto così esso sarà fonte di un vero rinnovamento.

La comunione, in primo luogo, è incontro con Dio Trinità, mistero di comunione. Per questo non si tratta di moltiplicare riunioni con detrimento della vita di orazione, ma di favorire alcuni spazi significativi ai diversi livelli, spiritualmente motivati, ben preparati e scelti, senza mettere a rischio il ritmo di vita di ogni singola comunità.

Dalla lettura complessiva della Costituzione “Vultum Dei Quaerere” si evidenziano rapidamente due elementi che vengono ripetutamente espressi come la melodia di un ritornello: discernimento e dialogo, sullo sfondo di una vita dedicata all’orazione contemplativa. Vi invito a continuare ad impegnarvi in questa “sinodalità” che tutta la Chiesa sta percorrendo, mettendo in pratica questo discernimento e questo dialogo, caratterizzati dalla profonda sapienza di persone che dedicano ampi spazi di tempo per lasciarsi toccare dal mistero di Dio.

4. Convocazione

Tenendo presenti tutte queste considerazioni, convoco le delegate delle Federazioni che formano la Commissione internazionale di revisione delle Costituzioni, insieme ai consulenti nominati, a mettere mano all’opera per cominciare i lavori della seconda fase del processo, riunendosi a Roma nei primi mesi del 2020, in modo che, senza fretta ma anche senza indugi, continuino questo ricco cammino comune.

E invito tutte le sorelle Clarisse Cappuccine, nelle loro diverse realtà e situazioni, nei loro contesti e culture, ad attendere dalla Commissione le indicazioni per fare nuovi passi in comunione e ricevere la grazia che comporta la revisione del testo che definisce la vostra identità, attualizza il modo di viverla e unisce in uno stesso spirito i monasteri del mondo intero.

Che Santa Chiara interceda per voi, affinché “lo stesso Signore che vi ha donato un buon inizio, vi conceda anche l’incremento e la perseveranza finale”.[10]

Fraternamente,

Fr. Roberto Genuin
Ministro generale OFMCap



[1] Lettera circolare alle Clarisse Cappuccine (Prot. n. 00268/17) del 25 marzo 2017.

[2] Codice di Diritto Canonico 587, § 1.

[3] Costituzioni delle Monache Clarisse Cappuccine, n. 5.

[4] Costituzioni delle Monache Clarisse Cappuccine, n. 221.

[5] Cfr. Costituzioni delle Monache Clarisse Cappuccine, n. 226.

[6] Costituzioni delle Monache Clarisse Cappuccine, n. 221.

[7] Cfr. Commissione teologica internazionale, La sinodalità nella vita e nella missione della Chiesa, 2 marzo 2018.

[8] Papa Francesco, Discorso nella Commemorazione del 50º anniversario dell’Istituzione del Sinodo dei Vescovi, 17 ottobre 2015, AAS 107 (2015) 1139.

[9] Papa Francesco, Discorso all’apertura della 70ͣ Assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana, 22 maggio 2017.

[10] Santa Chiara di Assisi, Testamento.