Ordo Fratrum Minorum Capuccinorum ES

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V° Consiglio Internazionale della Formazione (09-16th Nov 2017)

 

Il Consiglio Internazionale della formazione,  riunito in questi giorni in Curia Genarle, sta lavorando sulla Ratio. Questa è una settimana intensa di lavoro, ma anche di vita e di gioia fraterna.

Il nostro mondo ci chiede una più attenta e aggiornata preparazione per offrire qualche risposta alle sfide che il mondo ci presenta.

Papa Francesco il 6 novembre 2017[1] invitava i fedeli a rispondere alla vocazione ricevuta, dono divino dell’alleanza.

«In questo passo della lettera ai Romani — ha subito fatto presente il Pontefice facendo riferimento al brano (11, 29-36) proposto dalla liturgia — Paolo sta finendo la sua riflessione sull’elezione di Dio agli israeliti e sull’elezione ai gentili: è tutta un’argomentazione teologica che Paolo deve fare per convincere che tutti e due sono eletti, sono stati eletti». E «finisce con questa frase, forte: “Fratelli, i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili”». Come a dire che «quando Dio dà un dono, questo dono è irrevocabile: non lo dà oggi e lo toglie domani» e «quando Dio chiama, quella chiamata rimane tutta la vita».

 «Sono stati tre, nella Storia della Salvezza — ha spiegato il Pontefice — i doni, le chiamate di Dio al suo popolo: l’elezione, la promessa e l’alleanza, cioè il dono dell’elezione, il dono della promessa e il dono dell’alleanza».

Papa Francesco, quando fa riferimento alla Formazione, dice che la formazione non finisce nel seminario ma continua ogni giorno. In questi giorni del Consiglio Internazionale della Formazione (CIF) siamo chiamati a collaborare insieme. Il focus sarà sulla Ratio Formationis; siamo chiamati redigere un documento le cui parole possano ispirare i nostri confratelli e noi stessi.

Le nostre parole infatti, insieme al linguaggio del corpo, possono manifestare la nostra personalità e la formazione che abbiamo già avuto nella vita religiosa. Questa realtà richiede sempre preparazione e responsabilità. Io non posso esimermi dal capire profondamente la storia del Cristianesimo, la Spiritualità Francescana e la realtà del mondo in cui vivo.

Ascoltando le nostre parole, omelie, discorsi uno può capire se noi siamo veramente in contatto con lo Spirito di Dio e con la storia dell’umanità e le sua esigenze.

Per alcuni c’è il pericolo di vivere un mondo staccato dalla realtà, e dal bene comune.

Come Papa Francesco ha detto, noi abbiamo il dono ricevuto da Dio; pertanto in questi giorni siamo chiamati a fare la nostra piccola parte.

Il documento della Congregazione del Clero, pubblicato nel 2016 sul Presbitero[2] ci invita di avere una formazione integrale che tocca tanti aspetti teologici, umani, sociali e spirituali. Una persona serenamente integrata può veramente ispirare. 

Per noi Cappuccini dopo il Vangelo e le Costituzioni, la Ratio Formationis può offrire l’impulso per crescere come persone realizzate. Alcuni di noi forse sono già abbastanza coinvolti nel processo della Ratio, altri forse devono cominciare; avremo tempo sufficiente per leggere i testi personalmente e redigere le nostre risposte.

Il pensiero di fr. Mauro Jöhri

Nella mattinata di giovedì 9 novembre il nostro Ministro, fr. Mauro Jöhri, ha parlato ai membri del Consiglio Internazionale della Formazione riuniti in Curia generale per discutere del terzo capitolo della Ratio Formationis. Il suo intervento, che è servito da stimolo per il confronto tra i confratelli rappresentanti di tutte le Conferenze, ha toccato un tema purtroppo molto attuale: gli abbandoni. Un dato tra tutti impressiona maggiormente: circa il 40 per cento di coloro che hanno emesso i voti  temporanei poi lascia l’Ordine.

Fr. Mauro, nell’offrire numeri e statistiche, ha affermato che tutto questo deve farci riflettere sul discernimento e sul rigore con il quale si ammettono i candidati alla nostra vita. L’altro dato preoccupante – il 50 per cento degli abbandoni si verifica nei primi 6 anni di professione perpetua – obbliga, secondo il Ministro, a riconoscere che nel passaggio dal periodo di formazione alla vita quotidiana nelle fraternità c’è una grande difficoltà e a porre molta attenzione alla formazione permanente in queste prime fasi. Infine, riferendosi all’inculturazione, ha ricordato a tutti che esiste il pericolo di essere al contrario “esculturati”, ovvero di vivere in un certo tipo di realtà, ma completamente fuori dal mondo in cui vive la gente, lontano dai problemi delle persone. Anche questo, in fondo, si configura come un abbandono: si indossa ancora l’abito cappuccino ma di fatto non si vive più il carisma.

 

Il Verbalista Fra. Mauro Scoccia

Il traduttore Fra. Luca Minuto

Vi chiediamo per pregare per il progresso dei nostri lavori.


[1] PAPA FRANCESCO, MEDITAZIONE MATTUTINA NELLA CAPPELLA DELLA DOMUS SANCTAE MARTHAE, Tre doni di Dio

Lunedì, 6 novembre 2017 (da: L'Osservatore Romano, ed. Quotidiana, Anno CLVII, n.255, 07/11/2017)

http://w2.vatican.va/content/francesco/it/cotidie/2017/documents/papa-francesco-cotidie_20171106_tre-doni-di-dio.html

[2] CONGREGAZIONE PER IL CLERO Il Dono della vocazione presbiterale Ratio Fundamentalis Institutionis Sacerdotalis L’OSSERVATORE ROMANO CITTÀ DEL VATICANO 8 DICEMBRE 2016    www.clerus.va/content/dam/.../Il%20Dono%20della%20vocazione%20presbiterale.pdf

Vedi anche in Appendice: APERTURA DELLA 69a ASSEMBLEA GENERALE DELLA CEI DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO ALLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Aula del Sinodo Lunedì, 16 maggio 2016

http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2016/may/documents/papa-francesco_20160516_cei.html